“Tanto tuonò che piovve”. Inizia così la dichiarazione del Presidente degli Spedizionieri Alessandro Laghezza in merito alla introduzione del “congestion fee”, da parte delle Associazioni dell’autotrasporto anche sul porto della Spezia.
“Anni di promesse mancate e di scarsa attenzione alle problematiche del ciclo del trasporto hanno condotto a una decisione che di fatto uniforma lo scalo spezzino a quello genovese, dove l’addebito è già in vigore dallo scorso mese di giugno. Il ciclo del trasporto – continua Laghezza – è fondamentale per l’efficienza di un porto e troppo spesso viene trascurato da attori pubblici e privati. Quest’anno i volumi alla Spezia sono aumentati e con essi sono tornate, seppure in misura minore rispetto al passato, le problematiche legate alle attese dei trasportatori per la consegna dei pieni e il ritiro dei vuoti. Degli interventi promessi dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale (app/boe) o di quelli richiesti da noi Spedizionieri (area buffer a Santo Stefano per lasciare i pieni con servizio di navettamento H24 verso il porto) si sono perse le tracce”.
Laghezza avanza quindi nuove richieste a nome della categoria degli Spedizionieri. “A questo punto, ciò che richiediamo all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale è di aprire immediatamente un tavolo di concertazione che scongiuri l’addebito e nel contempo operi attivamente per risolvere le criticità lamentate dai trasportatori. Gli Spedizionieri sono sempre stati parte attiva del sistema e si offrono di partecipare al tavolo per contribuire con le proprie idee verso il comune obiettivo di efficientare il sistema portuale nel suo complesso. Riteniamo, infatti, che l’attenzione dedicata alla modalità ferroviaria debba essere estesa anche a quella camionistica, non meno importante per la competitività del nostro scalo”.